IL RISCATTO LAUREA UNDER 45 DIVENTA CONVENIENTE

IL RISCATTO LAUREA UNDER 45 DIVENTA CONVENIENTE

Il “decretone”, approvato dal Governo, lo stesso che contiene anche “Quota 100” e il reddito di cittadinanza ha stabilito un’importante finestra per gli under 45 che devono ancora riscattare gli anni dell’università.

E’ stata infatti stabilita una cifra uguale per tutti, pari a 5.241,30 euro da pagare per riscattare ciascun anno di studio universitario. L’intenzione è quella di rendere più appetibile e vantaggioso il riscatto, che così diventa ancora più conveniente per coloro che oggi hanno una retribuzione più elevata. Lo sconto può arrivare anche al 60%.

Quali sono i requisiti per accedervi:

  • sono ammessi solo gli under 45 che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996, dunque sono soggetti esclusivamente al regime contributivo per il calcolo pensionistico. E’ infatti dal 1996 che è stato modificato il sistema di calcolo della pensione, passando dal sistema retributivo a quello contributivo;
  • hanno diritto a chiedere il riscatto della laurea tutti coloro che hanno conseguito diplomi universitari (minimo due anni, massimo tre), diplomi di laurea (minimo 4, massimo 5 anni, dunque non per i periodi fuoricorso), diplomi di specializzazione post laurea con un corso non inferiore a due anni, dottorati di ricerca, titoli accademici previsti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 (Laurea dopo un corso di durata triennale e laurea specialistica dopo un corso biennale propedeutico alla laurea);
  • con la nuova norma è prevista una rata uguale per tutti, pari a 5.241,30 euro all’anno per ogni anno di studio da riscattare.

Secondo la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro lo sconto previsto è notevole: un lavoratore con una retribuzione annua di circa 40.000 euro avrebbe dovuto versare 13.200 euro. Con le nuove disposizioni, invece, la cifra è più che dimezzata con una riduzione del 60%. Altro vantaggio: è prevista la detraibilità dell’onere al 50% in cinque anni, oltre alla rateizzazione in 60 mesi.

Il riscatto degli anni di studio all’università permette di aggiungere almeno due anni di contribuzione a seconda della durata del corso di studi seguito, utile ai fini del calcolo dell’età pensionabile. Con ‘quota 100’ è ancora più appetibile perché la nuova norma, prevista nel decreto fiscale, richiede un’anzianità contributiva di 38 anni e 62 di età anagrafica.

I versamenti volontari inoltre sono considerati contribuzione effettiva, a differenza di quelli della disoccupazione.

Il riscatto può riguardare l’intero periodo o singole parti. Una volta iniziato il riscatto, non è possibile chiedere la rinuncia o la revoca della contribuzione.